26 marzo 2009

LA SANTITÀ SECONDO BENEDETTO XVI: “UN GIARDINO CELESTE RICCO DI MARTIRI E TESTIMONI DEL VANGELO"

Il mondo è come "un meraviglioso giardino ricco di una moltitudine di Santi e Sante, di ogni età e condizione sociale, di ogni lingua, popolo e cultura".
"Visitando un vivaio botanico - dice Benedetto XVI - si rimane stupefatti dinanzi alla varietà di piante e di fiori, e viene spontaneo pensare alla fantasia del Creatore che ha reso la terra un meraviglioso giardino. Analogo sentimento ci coglie quando consideriamo lo spettacolo della santità: il mondo ci appare come un 'giardino', dove lo Spirito di Dio ha suscitato con mirabile fantasia una moltitudine di Santi e Sante, ognuno diverso dall'altro con la singolarità della propria personalità umana e del proprio carisma spirituale". Il Pontefice ricorda anche che, pur nella diversità, "tutti recano impresso il sigillo di Gesù", e che per arrivare alla meta della santità, spesso si passa "attraverso la fatica e la prova, affrontando ciascuno la propria parte di sacrificio per partecipare alla gloria della risurrezione". E "questo martirio - sottolinea Benedetto XVI - possiamo intenderlo come amore per Cristo senza riserve, amore che si esprime nel dono totale di sè a Dio e ai fratelli". Di più: la santità, aggiunge il Pontefice, "si raggiunge seguendo la via delle 'beatitudini' evangeliche", cioè “la stessa via tracciata da Gesù e che i Santi e le Sante si sono sforzati di percorrere pur consapevoli dei loro limiti umani”. Nella loro esistenza terrena, infatti, “sono stati poveri in spirito, addolorati per i peccati, miti, affamati e assetati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, perseguitati per la giustizia".E’ necessario, quindi, "superare ogni difficoltà, ogni paura, ogni tribolazione" affinchè la vita sia "una corsa nella fede e nell'amore, animata dall'esempio dei grandi testimoni del Vangelo".

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