18 ottobre 2008

_____INDICAZIONI PASTORALI_____

ARCIDIOCESI DI AMALFI-CAVA DE’ TIRRENI
INDICAZIONI PASTORALI PER LA CELEBRAZIONE DELLE FESTE RELIGIOSE


1) In ogni parrocchia sia costituito il Comitato Feste con persone scelte tra i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale, il Consiglio Affari Economici ed altri laici competenti e stimati per l’impegno ecclesiale e la coerente testimonianza di vita cristiana.

2) Il Comitato dura in carica un anno. La possibilità di una riconferma è di competenza del Vescovo, previa intesa col Parroco.

3) Il rappresentate legale del Comitato è il Parroco. Tuttavia, la volontà e le deliberazioni attive del Comitato nei rapporti con Enti e Ditte, nonché nell’organizzazione e gestione pratica dei festeggiamenti sono espresse da un laico, in funzione sostitutiva del Parroco. In tale veste e nell’ambito di tali attività egli cura l’esecuzione di quanto collegialmente stabilito, sotto costante e diretta responsabilità del Parroco.

4) Spetta al Comitato programmare e coordinare lo svolgimento dei festeggiamenti in conformità alla lettera e allo spirito delle indicazioni pastorali emanate dall’Autorità Ecclesiastica.

5) Il programma dettagliato dei festeggiamenti e il relativo preventivo di spese siano sottoposti all’approvazione del Vescovo almeno trenta giorni prima della data della ricorrenza festiva.

6) Siano esclusi possibilmente dal programma complessi musicali che non diano garanzia di serietà morale (complessi di jazz, concertini, teatri di varietà, esibizioni di comici o spettacoli indecorosi). Si favoriscano, invece iniziative caritative, artistiche, culturali, ricreative e folcloristiche, che, in genere, si attuano in collaborazione con le varie Associazioni operanti sul territorio. Siano ragionevolmente contenute le spese per luminarie, fuochi e spari, anche per destinare parte delle offerte alle necessità della Parrocchia e dei poveri.

7) Le celebrazioni esterne delle Feste si tengano nei giorni stabiliti dal Calendario Romano e dal Calendario Regionale. In ogni caso, ogni eventuale rinvio dev’essere autorizzato dal Vescovo, sulla base di oggettive ragioni pastorali. Non potrà essere permesso il trasferimento di una qualsiasi festa in un giorno in cui si verifica concorrenza con Solennità che godono precedenza. Il trasferimento, ove si verifichi, viene concesso solo per la processione ed i festeggiamenti esterni; in nessun caso è lecito omettere, nel giorno proprio, la solenne celebrazione liturgica in chiesa, con adeguata preparazione.

8) Le Feste religiose siano precedute da un congruo periodo di preparazione spirituale nelle forme tradizionali e nuove suggerite dalla moderna pastorale liturgica. Si introducano, perciò, celebrazioni della Parola, della Liturgia delle ore, della liturgia comunitaria della penitenza, e degli altri sacramenti, in particolare dell’Unzione degli Infermi per gli anziani. Soprattutto si dia ampio spazio a momenti di catechesi per tutte le fasce d’età, rispondendo alle esigenze della Comunità, al fine di educarla ad una partecipazione consapevole, responsabile e fruttuosa dell’Evento salvifico che viene commemorato.

9) Si instauri la consuetudine di iniziare le feste solenni, specie patronali, con la celebrazione comunitaria solenne dei primi vespri. In occasione delle Feste, poi, non si moltiplichino le Celebrazioni Eucaristiche. Si curi di non far mancare in ogni celebrazione una breve omelia sul Mistero commemorato.

10) Durante le feste Patronali si escluda la celebrazione della Cresima.

11) Le processioni devono svolgersi con decoro e devozione, come si conviene ad una manifestazione di fede. Perciò siano contenute nel tempo e seguano un percorso ragionevolmente breve, attraverso le vie principali e più brevi del paese. In nessun caso è lecito allontanare l’immagine sacra dal corteo processionale per accedere a vie secondarie, neppure nel caso di visite a malati.

12) L’itinerario della processione, che deve essere concordato con l’Autorità diocesana, sia indicato nel programma della festa da sottoporre all’approvazione dell’Ufficio Liturgico Diocesano.

13) Durante le processioni sono consigliabili brevi soste per momenti intensi di preghiera, passando davanti a luoghi particolari, quali chiese, ospedali, fabbriche. Si devono evitare soste più o meno lunghe per assistere a spari di fuochi e per raccogliere offerte.

14) In processione si deve portare in venerazione unicamente la statua del Santo di cui si celebra la festa.

15) Le preghiere e i canti durante la processione siano guidati da persone accuratamente preparate. Non si trascuri l’uso di altoparlanti.

16) Il ruolo della Banda Musicale che partecipa alla processione è principalmente quello di sostenere musicalmente i canti religiosi del popolo. E’ vietata, perciò, l’esecuzione di brani musicali non facenti al carattere sacro della processione.

17) Il numero eccessivo delle processioni è a danno del decoro e della devozione ad esse richiesti. Si eliminano le processioni che non abbiano larga partecipazione di popolo o si svolgono in modo confuso e disordinato. Non si indìcano nuove processioni senza il permesso esplicito del Vescovo.

18) Nell’addobbo delle chiese si evitino sfarzi inutili e di cattivo gusto, che talora possono arrecare danno alle stesse strutture murarie dei sacri edifici.

19) I fedeli siano educati a presentare le offerte, che hanno valore di culto e sono espressione di fede, all’apposita Cassa da collocare fuori della chiesa o in sacrestia. Si elimini la raccolta di offerte durante la processione, come pure l’affissione di banconote ed oggetti d’oro e d’argento sulle statue o pedagne. Non si pongano in chiesa banchi per la vendita di oggetti religiosi.

20) Sulle spese per le feste va applicata una percentuale da devolversi alla manutenzione delle chiese e ad opere di carità e di attività parrocchiali o diocesane.

21) Entro il mese di gennaio, ciascun Parroco presenterà al Vescovo il conto consuntivo relativo all’esercizio finanziario attinente alle feste dell’anno precedente.

Affido ai Vicari Foranei, ai sacerdoti e laici impegnati queste indicazioni pastorali perché la nostra Chiesa locale possa esprimere in forma adulta la fede che celebra nei gesti religiosi.
Amalfi, 4 marzo 1992, Mercoledì delle Ceneri
+ Beniamino Depalma Arcivescovo

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