20 ottobre 2008

San Pantaleone Patrono di Ravello

Da quale anno San Pantaleone è Protettore della città di Ravello?
Innanzitutto si fa osservare che già dal 1118 esisteva a Ravello una chiesa dedicata a San Pantaleone, come si rileva da un documento pergamenaceo del nostro Archivio.
La prima notizia relativa alla presenza di una reliquia di San Pantaleone a Ravello risale al 1112, anno in cui fu consacrato un altare in onore del santo in “platea Sancti Adiutoris”, la principale piazza della città dove è documentata sin dal 1138 la presenza della chiesa di San Pantaleone, annessa nel 1288 al convento di Sant’Agostino.
Il 20 dicembre del 1473 il Cardinale di Napoli Oliviero Carafa, quale Legato di Sua Santità il Papa Sisto IV, concesse l'indulgenza di cento giorni a coloro che si trovavano a visitare la chiesa cattedrale di Ravello nel giorno dell'Assunta, di San Pantaleone, di Santa Barbara e San Tommaso Apostolo dai primi Vespri sino ai secondi.
Il papa Clemente VIII concesse, poi, il 10 giugno 1592, l'indulgenza plenaria per cinque anni nella festa di San Pantaleone.
Nelle Sacre Visite, e, precisamente in quella del 1606, la Chiesa Cattedrale viene già nominata sotto il titolo di San Pantaleone Martire.
In modo più esplicito e solenne, viene nominato e invocato Protettore di Ravello nella Visita Pastorale di mons. Michele Bonsio, il 1° giugno 1617: "Nel nome della Santissima ed individua e a sua lode, a gloria della Beata sempre Vergine Maria e del Beato Pantaleone Martire Protettore di questa Città e di tutti i Santi...".
In tutte le precedenti Sacre visite, e la prima relazione risale al mese di agosto del 1577 del Vescovo Paolo Fusco, già si afferma la liquefazione del Suo Sangue e della "festa, che si celebra solennemente ogni 27 luglio di ogni anno".
Dopo la costituzione del Papa Urbano VIII (1642), grazie alla quale ogni città potette scegliere il proprio Santo Patrono, senza dubbio, la devozione al santo si accrebbe sempre più di anno in anno, come attestano i vari documenti consultati.
In uno si afferma "I fedeli cominciano a suscitare nel loro cuore un atto cristiano ed invocando il Sangue di codesto Martire pensaron estoller l'onor del Santo loro Protettore. Cominciano con i loro voti e limosine arricchire detta Cappella, si assoggettano a pesi: riedificano un nuovo nicchio per riporre il Sangue di questo Martire; si lagnano della distribuzione delle sante reliquie che da Sacerdoti medesimi si face a perdere tal tesoro stimato da ogni Città; con dette loro limosine esatte sul principio dai laici e colla cura pastorale del Vescovo estollono la detta Cappella ed amplificano l'onore di tal Santo. Formano pubblicamente conclusioni per imporre dazi sulle di loro industrie e soggettano le loro sostanze ed annuali pesi".
Quanta generosità e quanti sacrifici per onorare il Santo Protettore!
(Tratto da "Un Testimone - San Pantaleone" di Don Giuseppe Imperato sen.)

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